archetipi - 1

14:38 [emo] 13 Comments



Originalità è una delle parole più pericolose che si possano usare nel momento in cui si commenta un'opera e, a mio avviso, une delle chimere più irraggiungibili che si possano rincorrere nel momento in cui si cerca di realizzare qualcosa.

Da quando con Gianfranco abbiamo cominciato a lavorare a OWC, abbiamo cercato di non tenerla mai presente, avendo come unica ambizione quella di raccontare al meglio e onestamente (prima nei nostri confronti, poi nei confronti di chi ci leggerà) una storia nella quale crediamo ciecamente.
Tutto ciò non significa che abbiamo abdicato programmaticamente all'idea di consegnare ai lettori il nostro personale sguardo o che preferiamo adeguarci ai più convenzionali approcci narrativi, magari i primi e più consueti nel momento in cui si racconta una storia di genere.
Sì, perchè OWC sarà una storia fortemente di genere, una storia in cui attraverso il genere cercheremo di veicolare altro.
Questo ci pone la necessità di rapportarci in maniera chiara nei confronti degli archetipi narrativi e di capire al meglio cosa ci può servire e cosa invece sarà meglio lasciare o nel non detto o nel non-considerato.
Come sempre, si tratta e si tratterà di effettuare scelte ben precise, affidandoci a quell'arma meravigliosa e pericolosissima cui ho già accennato nei giorni scorsi, la sintesi.
Sintesi non solo stilistica, quindi, ma anche intesa come risultante del confronto fra le regole archetipiche del racconto di genere e le nostre personali necessità espressive.
Volano parole grosse.

Nota finale: il film che ho postato è The great train robbery, il primo western della storia del cinema, e ha molto a che fare col discorso.


13 commenti:

Riccardo Torti ha detto...

complimenti, non sono in molti ad aver visto quel film!!!

[emo] ha detto...

ma va, parecchi. soprattutto da quand'è disponibile su YouTube.

Riccardo Torti ha detto...

allora diciamo che non sono in molti ad averlo visto tutto fino alla fine :D

[emo] ha detto...

dura 9 minuti o poco più...

Guglie ha detto...

Parole grosse gia' che devono andare dal cervello alla pancia e poi ancora al cervello intrise delle viscere altrimenti alla fine il tutto non funziona

[emo] ha detto...

giustissimo, Guglie. Ma t'assicuro che riguardo a viscere e panza non ci stanno problemi ;)

Anonimo ha detto...

Secondo me l'originalità non va cercata o trovata ma andrebbe proprio reinventata - cosa si può definire originale o meno? Magari pensiamo ad una cosa originale ed ecco che si scopre che altri 10 prima di noi l'hanno già fatto...secondo me è tutta una questione di assimilazione e cultura. Per dire un esempio, prendete 28 giorni dopo (il film) alcuni vi diranno che gli zombie che corrono sono originali, che Boyle è un grande - però prima andate a vedervi INCUBO SULLA CITTA' CONTAMINATA (Lenzi 80) e vedrete che il Boyle in questione è un copione di classe!!! Semplice.

Armaduk ha detto...

Uff! E' dai tempi dell'Odissea che non è stato più scritto niente di originale. Tutto ciò che si può dire è già stato detto. Quello che può essere nuovo è il modo di raccontare le cose. Boyle non è originale? vero. Neanche Lenzi lo è. E neanche Romero, se capisci cosa intendo.
Tornando a OWC, il tuo modo di lavorare, Emo, mi sembra alquanto macchinoso. E' un giudizio assolutamente soggettivo ma vedo che questo parto è molto sofferto. Personalmente (ma io non sono te) io farei le cose un po' più d'istinto e meno mediate.

[emo] ha detto...

@armaduk> no, assolutamente, non c'è nulla di sofferto (se non consideriamo le ovvie difficoltà di risolvere certi aspetti della storia, come - immagino - capita a tutti) come ho detto a Guglie, viscere e panza non mancano proprio per niente.
magari hai trovato macchinoso il post, ma il modo in cui sto scrivendo OWC è quanto di più naturale e spontaneo mi sia capitato da anni.

Anonimo ha detto...

Chiedo scusa per il commento in ritardo. Mea culpa, mi sono fatta sfuggire un post.

Devo dire che o non ho capito il discorso o sono in disaccordo quasi totale con quello che scrivi, Emo.
In realtà è un discorso più ampio.
Ultimamente mi sembra che tutti gli autori italiani (o forse solo quelli che parlano delle loro cose, non so) mirino a confezionare un prodotto fatto con un certo mestiere, tecnicamente ben realizzato, costruito con professionalità e attenzione al dettaglio.
Non è poco. Ci sono (purtroppo) molti fumetti che non lo sono, ma secondo me è ancora troppo poco.
Sembra quasi che uno parta dal principio senza ambizioni, deciso a volare basso.
Forse non è il tuo caso, forse non ho capito.
Un modo simile di fare e concepire il fumetto è per me mortificante.

Io non sono una grande sceneggiatrice, non sono mai contenta di quello che scrivo e alle volte mi vergogno proprio, però vorrei scrivere qualcosa di originale, di divertente, anche di importante, non so. Sono ben lontana da questo traguardo, forse non lo raggiungerò mai, però, cavoli... non vorrei partire pensando di fare un buon lavoro impiegatizio.

Spero di non essere stata troppo polemica e scusa per lo sfogo,

Susanna

Will ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Will ha detto...

Io credo ci sia un malinteso di fondo che credo parta dall'incipit del post di emo.
Provo a dare un mio piccolo contributo.
Io ritengo che l'approccio di cui sta parlando Emo sia originale nella misura in cui per originale intendiamo raccontato con la sua (nostra) 'voce'.
Non abbiamo mai guardato volutamente a possibili referenti in questo senso e tutta la storia
inizia e si sviluppa secondo quelle che abbiamo sentito come nostre esigenze.
Quando Emo dice che è una storia fortemente di genere, intende che attinge e usa un certo tipo di linguaggio e immaginario per veicolare cmq contenuti che sono propri di questa storia. E onestamente non ci vedo nulla di 'impiegatizio' in questo. In molti dei migliori esempi di storie che ho letto vedo un approccio simile.
Stiamo parlando di forme e non di contenuti e da un punto di vista formale Owc non vuole essere un prodotto che rompe con la tradizione.
La nostra priorità è raccontare questa storia usando tutti gli strumenti che ci sembrano utili e adatti.
La rivoluzione ce la riserviamo per il prossimo anno XD (scherzo ovviamente).

p.s. scusate, ho editato perchè in battitura mi ero mangiato il 50% del messaggio ^__^

Anonimo ha detto...

Infatti pensavo di avere un po' frainteso. Ovvero non mi era riuscito del tutto chiaro il fatto che si parlava di un'originalità formale, ovvero stilistica immagino, e non di un'originalità, come vogliamo definirla, semantica?

A questo punto vedrai che il mio ragionamento torna... anche se, come pensavo in effetti, non per voi!