il solletico alle ascelle di quelli più alti
Leggere a volte fa davvero male.
Fa male all'orgoglio e all'ego, fa male alla presunzione, fa male alle finte certezze, fa male a quel castello di carte dentro il quale a volte ci si nasconde, convinti di essere in grado di resistere a qualunque sollecitazione.
Invece basta un soffio e... puff! Tutto da rifare.
Se c'è una cosa della quale sono convinto è che si impara soprattutto dai peggiori, da quelli che vengono additati come gli ultimi della classe e che possono aspirare - nella migliore delle ipotesi - al rango di sopravvalutati.
In ciò che fanno appaiono in tutta la loro incontrovertibilità le ingenuità da evitare, i passi falsi da non compiere, le lacune da colmare.
Relazionarsi a loro ha come ulteriore conseguenza positiva quella di ridimensionarsi, di capire meglio quale luogo si occupa in quel territorio affollato degli aspiranti autori, di comprendere che si è più vicini alla terra che alle nuvole e che da lì ci si può giusto sbracciare per cercare di fare almeno il solletico a quelli più alti.
7 commenti:
Sei sempre il solito ... e poi ti lamenti,ma hai letto cosa recita il cartello ai piedi della statua?
Un abbraccio
Maurizio
@maurizio> veramente, caro il mio bel pignolone, fra il mio polpastrello e l'ascella del perticone ci sono almeno un paio di millimetri. buoni.
Ma chi e' questo Maurizio che rompe sempre? Il senso del post l'ho capito, ma non e' un po' troppo generico?
La foto dove e' scattata?
@antonio> ho appena riletto "Pericle il nero" e m'è venuta la depressione...
la foto è scattata all'I.S.O.L.A., dove è stato allestito un piccolo museo delle cere.
riguardo 'sto maurizio, appena capisco chi sia gli brucio le tavole...
emiliano, il cartello parla chiaro!!!
ordine, famiglia e stato!
sporchi capelloni!
@aladar> cartello? quale cartello? :P
@werther> tu bevi troppo, fidati.
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