nel migliore dei modi
Non potevo immaginare che già da oggi sarei riuscito a mettere in pratica i buoni propositi di ieri: ho appena finito di scrivere una storia.
Non una di quelle previste, ma questo è un altro discorso.
Ho scritto la sceneggiatura per La persistenza della colpa, racconto che avrebbe dovuto esaurire il proprio scopo in se stesso, ma al quale - invece - ho deciso di provare a dare una nuova forma.
La cosa strana (e qua veniamo al motivo della scelta dell'immagine lassù) è che per la prima volta sono riuscito a scrivere ascoltando musica.
Non mi era mai successo in precedenza, nonostante abbia provato più di una volta, ottenendo solo - a prescindere dal genere - di deconcentrarmi o innervosirmi.
Un'ulteriore curiosità è che ho iniziato a scrivere sul primo pezzo del CD (Brucia Troia) e ho terminato sulle note finali dell'ultimo (Ovunque proteggi).
Al di là degli aneddoti, comunque, ciò che conta è che ora ho la storia, devo solo trovare il disegnatore adatto.
9 commenti:
Allora non sono l'unico che ha lavorato ai propri progetti fumettistici durante le feste...
che formato gli dai? Quante tavole?
che tipo di disegnatore vorresti?
una sceneggiatura sulle note di Vinicio? voglio leggerla!!! :-D
@antonio> 6 pagine, non sono nemmeno tante.
il disegnatore? te lo dico appena lo trovo ;)
@aladar> si, ma non è che Vinicio abbia niente a che fare, tutt'altro!
ole'!Nuovo Anno e Nuovo look! eh eh ovviamente non posso mancare di farti gli auguri per le novità che ci porterai con l'anno nuovo! Sappi però che anche io mi sono data da fare a pensare alcune bizzarrie! ;) Del resto fa bene un po' di decostruzione creativa :P
@arioch> auguri ricambiati, naturalmente, e grazie per gli apprezzamenti/incoraggiamenti.
sono curiosissimo di saperne di più sulla decostruzione creativa cui accenni :)
beh, ovviamente in bocca al lupo per il progetto... e per tutto il resto!, ma intervengo più che altro per una cosa "marginale": leggendo il tuo intervento mi è venuto da sorridere perchè anch'io ho sempre avuto un rapporto conflittuale tra musica e scrittura. Sono "avvantaggiato" forse dal fatto che di inglese non capisco nulla, per cui quando ascolto musica straniera mi lascio "avvolgere" dalle atmosfere, e gli scritti ne risentono. Però mi è capitato di riuscire a scrivere solo DOPO che avevo ascoltato qualcosa che mi aveva fatto riflettere. In fondo credo che se non fosse esistito Den Andrè non avrei mai scritto nulla.
Tutto qui: volevo condividere con te questa sensazione :-)
@baro> felicissimo di averti qui, grazie.
nemmeno io capisco un accidente d'inglese, ma fino a questa occasione (storia breve, oltretutto, 6 pagine), solo l'idea di provare ad aprire word con della musica in sottofondo (foss'anche meramente strumentale) mi impediva di farlo con serenità.
sul dopo mi trovi ancora più d'accordo: tanti momenti di scrittura sono fortemente debitori, se non di tematiche o addirittura storie, almeno di atmosfere, momenti, interludi, all'interno di luoghi narrativi più ampii.
Io mentre lavoro ascolto molto spesso musica. Non solo ci riesco benissimo, ma credo che i risultati siano migliori rispetto a quando disegno nel silenzio assoluto. Certo, il tipo di musica è importante; ci sono giorni che posso andare avanti per ore, sparandomi nelle orecchie gli Iron Maiden ed altri nei quali riesco a sopportare a malapena il 2° movimento del concerto K 466 di Mozart, uno dei miei preferiti.
Ma, allo stesso tempo, se stessi scrivendo dei testi, non credo di poter dire altrettando. Forse perchè con la scrittura mi sento meno a mio agio che col disegno. Mah, a volte i percorsi della mente umana, sono iperscrutabili!...
A proposito, buon anno e complimenti per il nuovo look del Blog!
;-)
@bruno> indirettamente hai colto nel segno, almeno per quanto mi riguarda: il fatto di scrivere, di lavorare sulle e con le parole, mal si accompagna con l'ascolto di altre parole in musica.
anche e soprattutto perchè ho la stessa soglia di attenzione e concentrazione di un organismo monocellulare :)
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