A una donna come la Cortellesi potrei consegnare le chiavi di tutto ciò che mi riguarda e le permetterei di umiliarmi sia intellettualmente che fisicamente.
Ne avevo bisogno per riprendere a ridere delle cose che mi fanno incazzare, soprattutto di quelle fatte da gente che ho contribuito a mettere al governo.
Era tutto un modo per attirare l'attenzione nei confronti del problema della donazione degli organi.
Mi riferisco alla notizia che ho rimpallato nel post qua sotto: la malata terminale era in realtà un'attrice e i malati in attesa di trapianto erano gli ospiti di una trasmissione che aveva come finalità quella di approfondire un tema delicato e piuttosto importante.
La cosa - naturalmente - fa fare un sospiro di sollievo. Almeno per ora.
Se ne parla un po' ovunque, quindi pesco un articolo a caso dalla rete e QUA potete leggere la notizia data dal Corriere della Sera on line.
Propongo di ampliare l'idea e di realizzare dei reality in cui si dona qualsiasi tipo di organo. Una volta terminati, il reality definitivo: tutti i vincitori parteciperanno a un ulteriore reality e - a loro volta - doneranno gli organi ricevuti per creare il primo Frankenstein televisivo della storia.
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promemoria personali
"Perchè scrivo? Per paura. Per paura che si perda il ricordo della vita delle persone di cui scrivo. Per paura che si perda il ricordo di me. O anche solo per essere protetto da una storia, per scivolare in una storia e non essere più riconoscibile, controllabile, ricattabile."
"C'era una volta... e poi un giorno... e poi quando tutto sembrava andare per il meglio... e poi all'ultimo minuto... e vissero felici e contenti (ma anche no)."
David Mamet
Su questo cranio di scimmia. Su questo corpo di cane. Su questo modo di fare. Zibba
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