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un buon motivo per aggiornare il blog
La salivazione è così alta che rischio di annegare...
The expendables: Sylvester Stallone, Jason Statham, Jet Li, Mickey Rourke, Dolph Lundgren, Eric Roberts e con camei anche di Bruce Willis, Arnold Schwarzenegger e Danny Trejo.
Non c'è veramente nient'altro da aggiungere.
immagini di due cose belle

Brutta cosa non avere il tempo di spendere qualche parola su un e un ottimo quotidiano e un ottimo libro.
saluti a Bonarcado
Data l'alta percentuale rispetto alla totalità di accessi non dovrebbe trattarsi di un caso, quindi saluto tutta la comunità di Bonarcado (OR) che in massa viene a far visita a questo blog.
le parole sono importanti

Gentile Direttore, trascorso un anno da un attacco mediatico di inaudita volgarità a cui sono stata sottoposta, sono qui a fare alcune considerazioni su vicende che in questi giorni ci sono state date in pasto con una morbosità e un’ossessività che ricordano molto quelle che hanno riguardato la sottoscritta.
Sono qui a dire la mia, se mi è consentito. Anche forte e fiera di un lavoro svolto, in soli dodici mesi, con impegno ed autentica passione in favore e a tutela dei soggetti più vulnerabili di questo Paese.
Qualcuno è ancora convinto che io, giovane donna che dalla tv è passata alla politica con Berlusconi, non abbia il diritto di parlare, non abbia nulla di sensato ed intelligente da dire. Ed invece vorrei osare così tanto. Mi sia consentito. Lo faccio perché ho testa. E cuore. Ho testa né più né meno di tanti pseudo-intellettuali che si ergono pomposamente a maestri di vita e di scienza, di etica e di morale, che parlano e straparlano giudicando tutto e tutti pretendendo di essere i padroni assoluti del vero.
Certo, mi riconosco una buona dose di coraggio se sono qui, oso parlare e, di più, vorrei addirittura dare, sottovoce, ma molto sottovoce, un consiglio. Che è quello di fare un passo indietro, di ritornare al di qua di quel limite della decenza e del buon senso che è stato abbondantemente superato.
Insinuazioni pesanti e volgari hanno accompagnato la mia scelta sciagurata. Quella di una giovane donna che, dopo una (a dire il vero) assai insignificante carriera in tv ha deciso di accettare la sfida di fare politica con il partito di Berlusconi. Attenzione. Giovane donna, televisione, Berlusconi.
E qui casca l’asino!
Perché se cambiando l’ordine degli addendi il risultato è lo stesso, sostituendo anche uno soltanto degli addendi il risultato sarebbe ben diverso e comporterebbe la legittimità dell’impegno politico.
Suvvia, siamo realisti.
Il Parlamento vede tra i suoi banchi alcuni uomini dalle assai dubbie capacità politiche. Ma nessuno si sorprende. L’Aula di Montecitorio è stata frequentata da personaggi condannati per banda armata e concorso in omicidio, facinorosi violenti, condannati per detenzione e fabbricazione di ordigni esplosivi, protagonisti di risse e di indecorosi episodi di cronaca.
Ma nessuno mai si è indignato.
Onorevoli che candidamente hanno ammesso di prostituirsi prima di approdare alla Camera, altri che, durante il loro incarico, sono stati sorpresi a contrattare per strada prestazioni con transessuali.
Mai nessuno si è scandalizzato. Mai.
Allora viene un sospetto.
Che sia Berlusconi l’ingrediente indigesto? Sì, è proprio così, Berlusconi indigna, scandalizza, inquieta.
Forse è arrivato il momento di mettere un freno a questa follia collettiva, a questo vizio malsano, che qualcuno tenta di fomentare, di guardare e giudicare la politica dal buco della serratura, di giudicare le persone per l’aspetto estetico e per il lavoro, seppur onesto, che hanno fatto in passato.
È assurdo, dopo anni di battaglie, è come tornare indietro quando i criteri selettivi per accedere alla politica erano il censo e il sesso.
Forse è proprio il caso di dire che si stava meglio quando si stava peggio!
Ed è sorprendente che le dichiarazioni e la persona dell’ex fidanzato di Noemi Letizia, condannato per rapina, secondo qualcuno meritino più rispetto dell’impegno e della persona di una donna che ha l’unica colpa di aver lavorato in tv. Cosa è più grave, mi domando, aver lavorato in tv o essere stato un rapinatore? Quanto tempo dovrà passare ancora perché chi ha lavorato nel mondo dello spettacolo possa essere trattato almeno come un ex rapinatore o un ex detenuto?
Credo che si sia superato il limite del buon senso e tutti abbiamo responsabilità e doveri. A cominciare dalla politica che deve ispirarsi a criteri di rigore e di serietà . Quei criteri che hanno indirizzato l’attività di un governo che ha risolto gravi emergenze e problemi quotidiani con tempestività ed efficacia, grazie ad un presidente del Consiglio che è riuscito non solo ad interpretare le speranze e i sogni degli Italiani, ma anche a tradurli in realtà . Questo, quello delle cose realizzate per il bene del Paese, è il terreno di confronto sul quale vogliamo misurarci e di cui deve rispondere agli italiani il presidente Berlusconi. Un leader mai prepotente o arrogante, consapevole di una innata capacità seduttiva che ha usato a fini di ricerca del consenso e non per scopi morbosi.
Un uomo leale, perbene e rispettoso.
Una persona di garbo e gentilezza, doti che qualcuno vorrebbe declassare a mera finzione e che invece sono autentiche. E, lasciatemi pure dire che, in un mondo popolato da gran cafoni, sono qualità rare ed invidiabili. Il resto, tutto il resto, sinceramente sono affari suoi. O, almeno, così dovrebbe essere in un Paese «normale».
So che ho ben poca esperienza, ma credo di averne quanto basta per auspicare che l’Italia diventi un Paese «normale», dove chi fa politica viene giudicato per ciò che fa e chi governa per come governa. Per fare questo, però, c’è bisogno di uno sforzo di volontà da parte di tutti.
Forse è arrivato anche il momento che chi trascorre le sue giornate a criticare e a farci lezione, scenda dalla sua cattedra di cartapesta, si sporchi le mani con i problemi veri e con le questioni che veramente interessano alla gente e dia il suo contributo alla crescita e allo sviluppo dell’Italia.
Qualcuno lo troverà più noioso, ma sarebbe sicuramente più proficuo.
Il Paese ne avrebbe un gran vantaggio. La qualità e il livello dell’attività politica, che qualcuno si diverte a far scadere verso il basso, ritroverebbero dignità e centralità .
Mara Carfagna, ministro per le Pari opportunità (Pdl)
(da Il Corriere della sera)
Ero tentato di evidenziare alcuni illuminanti, straordinari passaggi, ma poi mi sono convinto che l'effluvio di parole in libertà nella sua intatta completezza fosse il miglior commento a se stesso.
Non mi commuovevo così tanto da quando ho visto questo:
comunicazioni sparse
Appuntamento da segnare sulle vostre agende, cartacee, virtuali o mnemoniche:
Per il resto, ci si becca da mercoledì prossimo. Me ne vo quattro giorni in vacanza.
Un po' in Lunigiana, qui

E qualche giorno a Verona.

Mi raccomando: non stressatevi troppo a lavorare :asd:
due modi per cominciare bene la giornata
Primo modo - conoscere per caso un bellissimo blog come Movies in frames: non servono parole per descriverlo, è tutto nel titolo e nell'immagine esemplificativa qua sopra.
Secondo modo - trovare nelle parole di un gigante quelle che non saresti in grado nemmeno di pensare:
"Perché scrivo? Per paura. Per paura che si perda il ricordo della vita delle persone di cui scrivo. Per paura che si perda il ricordo di me. O anche solo per essere protetto da una storia, per scivolare in una storia e non essere più riconoscibile, controllabile, ricattabile."
Fabrizio De André
un numero da non sottovalutare

Pare che quest'anno vada molto il 37 (mentre l'anno scorso andava il 36 e l'anno prima il 35).
Mi viene in soccorso l'immarcescibile Wikipedia:
Intanto, è d'obbligo ricordare che il 37 è il numero naturale dopo il 36 e prima del 38.
Stabilito quindi di che cosa stiamo parlando, possiamo allargare la nostra serie di considerazioni fino ad un'altra serie di nozioni: mi pare fondamentale, innanzitutto, specificare che il 37 è il dodicesimo numero primo, dopo il 31 e prima del 41.
Inoltre - e qua le cose si fanno più interessanti - forse non tutti sanno che non ci sono altri numeri primi q tali che la lunghezza di periodo del relativo reciproco, 1/37, sia equivalente alla lunghezza di periodo del reciproco di q, 1/q: tanta consapevolezza mi ottunde, non so a voi.
Solo i più sprovveduti non si possono accorgere che si tratta di un primo permutabile in 73. Però, è meno noto che se un multiplo di tre cifre di 37 viene ciclicamente permutato, per esempio 481 diventa 148 o 814, allora i numeri risultanti sono ancora multipli di 37.
L'unico altro numero che ha questa proprietà nell'ambito delle tre cifre è 27.
Ho riflettuto molto, poi, sul fatto che ogni numero naturale è la somma di al più 37 quinte potenze, ma non sono ancora giunto a una conclusione chiara. Vi informerò non appena accadrà .
Un paio di punti fermi sono che 37 è anche il numero chimico nientemeno che del Rubidio (che si trova solo in provincia di Rb e questo è già più stranino) e anche che 37 è la temperatura comporea, in gradi centigradi, considerata normale per gli esseri umani.
Agli amanti della aneddottistica da aperitivo, invece, consiglio di appuntarsi due cose: la prima è che nella smorfia il 37 è il numero che rappresenta il monaco, mentre la seconda è che la rotella della roulette ha - guarda caso - trentasette scanalature.
37, infine, è anche il numero di 100 Bullets la cui cover occhieggia qua in alto.
Tutte cose, comunque, mica da ridere.
Quello che mi preoccupa un po' di più è l'incarognirsi degli acciacchi.
Ma temo che ci tornerò su anche l'anno prossimo, quando le mie doti di preveggente mi suggeriscono che andrà molto il 38.
Intanto, nel frattempo, c'è qualcuno con cui condividere le sofferenze: qui, quo e qua.

the real Kingpin
Nemmeno un simposio fra Mazzuchelli, Munoz, Mignola, Miller, Phillips, Risso e Toth avrebbe potuto partorire una fantasia e geometria di ombre tanto meravigliosa.
E ci vedo pure un tocco di Sorrentino in vena di ideali sequel de Il divo: Il dio del crimine.
Sul resto della vicenda, solo crasse, sontuose, becere, rumorose, irrispettose e goderecce risate.
Appena ho tempo, riparto da qui: una volta incrociata quell'immagine, sulla sigla di Porta a porta, tutto il resto m'è sembrato superfluo.
la madre dei coglioni è sempre incinta...
Sacrestano nazista. Mah.
Qua qualche dettaglio.
condizionale impositivo

Un cliente mi prenota un libro giovedì 30 e gli faccio presente che sarebbe dovuto arrivare non prima del 6 novembre (per i più distratti, domani).
Il tizio, invece, torna oggi a reclamare, piuttosto seccato dall'attesa, dicendo che gli avevo garantito l'arrivo per oggi.
Già questo sarebbe sufficiente a spedirlo da dov'è arrivato, ma con un minimo di calma secca gli faccio presente che - se anche gli avessi detto che il libro sarebbe potuto arrivare oggi - non gli avrei mai garantito l'arrivo, perchè uso sempre il condizionale.
Ossia: "il libro dovrebbe arrivare giovedì 6, compatibilmente con la disponibilità presso il deposito".
Alla parola "condizionale", lui replica: "non m'insegnare l'italiano. Un conto è un condizionale, un conto è che tu me l'hai garantito. E questo è impositivo, non condizionale!".
Non ho altro da dire a riguardo.
coerenza
La coerenza, come ogni cosa, può assumere varie forme, pur rimanendo tale.C'è la coerenza di chi ci rappresenta istituzionalmente all'estero...

... e c'è anche la coerenza di chi all'estero è costretto a rifugiarsi.

Questo è quanto dichiarato dal nostro Presidente del Consiglio.
Questo è quanto ha scritto Roberto Saviano.
Il solo confronto, a mio avviso, annienta qualsiasi velleità di commento.
pensiero laterale
Non c'avevo mai pensato, ma anche questa è un'ottima prospettiva.
a un passo dalla fine...

Ma questa è la volta buona che l'età si farà sentire in tutto il suo insostenibile peso.
Ricordatemi com'ero.
mi chiedo...

...perchè, una volta tanto, invece di invocare il contraddittorio e il diritto di replica non si interviene sulla questione, sul senso?
Perchè, invece di parlare di imboscate e di attentati non si commentano i fatti?
E' chiedere troppo?
Perchè, invece di parlare di imboscate e di attentati non si commentano i fatti?
E' chiedere troppo?
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"Perchè scrivo? Per paura. Per paura che si perda il ricordo della vita delle persone di cui scrivo. Per paura che si perda il ricordo di me. O anche solo per essere protetto da una storia, per scivolare in una storia e non essere più riconoscibile, controllabile, ricattabile."
Fabrizio De Andrè
"Non mi piace l'autocommiserazione dell'artista, la sua bramosia di suscitare pena e simpatia raccontando quanto sia dura fare l'artista. E' forse più duro che lavorare in una miniera in Bolivia? Perché parlare sempre di sciocchezze, quando si dovrebbe ringraziare il signore per averti dato un lavoro piacevole? Certo che è difficile produrre parole in eterno, ma è molto più facile che produrre sudore su questa terra. Quando sento un artista lamentarsi mi vien da aprire il cassetto ed estrarre il mio revolver. Il grande problema di tutti noi è che consideriamo l'arte più di quello che effettivamente è. La eleviamo ad altezze che non le competono, a giochi ridicoli: l'arte di parlare dell'arte. Dovremmo limitarci a produrre lavoro e lasciare che siano l'applauso e l'amore della gente i migliori e unici giudici. Tutto il resto sono autocommiserazione, vanità danzante, egocentrismo, preoccupazioni inutili. L'arte non è religione, a certe altezze accusa capogiro."
Leonard Cohen
"C'era una volta... e poi un giorno... e poi quando tutto sembrava andare per il meglio... e poi all'ultimo minuto... e vissero felici e contenti (ma anche no)."
David Mamet
Su questo cranio di scimmia. Su questo corpo di cane. Su questo modo di fare.
Zibba
Fabrizio De Andrè
"Non mi piace l'autocommiserazione dell'artista, la sua bramosia di suscitare pena e simpatia raccontando quanto sia dura fare l'artista. E' forse più duro che lavorare in una miniera in Bolivia? Perché parlare sempre di sciocchezze, quando si dovrebbe ringraziare il signore per averti dato un lavoro piacevole? Certo che è difficile produrre parole in eterno, ma è molto più facile che produrre sudore su questa terra. Quando sento un artista lamentarsi mi vien da aprire il cassetto ed estrarre il mio revolver. Il grande problema di tutti noi è che consideriamo l'arte più di quello che effettivamente è. La eleviamo ad altezze che non le competono, a giochi ridicoli: l'arte di parlare dell'arte. Dovremmo limitarci a produrre lavoro e lasciare che siano l'applauso e l'amore della gente i migliori e unici giudici. Tutto il resto sono autocommiserazione, vanità danzante, egocentrismo, preoccupazioni inutili. L'arte non è religione, a certe altezze accusa capogiro."
Leonard Cohen
"C'era una volta... e poi un giorno... e poi quando tutto sembrava andare per il meglio... e poi all'ultimo minuto... e vissero felici e contenti (ma anche no)."
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Su questo cranio di scimmia. Su questo corpo di cane. Su questo modo di fare.
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