Visualizzazione post con etichetta musica. Mostra tutti i post

di cani cantati



Hound Dog, performed by Willie Mae "Big Mama" Thornton.
1952


You ain't nothing but a hound dog
Been snoopin' 'round the door
You ain't nothing but a hound dog
Been snoopin' 'round my door
You can wag your tail
But I ain't gonna feed you no more
You told me you was high class
But I could see through that
Yes, you told me you was high class
But I could see through that
And daddy I know
You ain't no real cool cat

You ain't nothing but a hound dog
Been snoopin' 'round the door
You're just an old hound dog
Been snoopin' 'round my door
You can wag your tail
But I ain't gonna feed you no more

You made me feel so blue
You made me weep and moan
You made me feel so blue
Well you made me weep and moan
'Cause I'm looking for a woman
All your lookin' for is a home

You ain't nothing but a hound dog
Been snoopin' 'round the door
You ain't nothing but a hound dog
Been snoopin' 'round my door
You can wag your tail
But I ain't gonna feed you no more


(soc)chiuso per Lucca



Domani parto per Lucca.
Per la prima volta farò tutti e quattro i giorni di fiera, quindi spero di riuscire a incontrare tutte le persone che vorrei (ri)vedere.

Sarò prevalentemente in giro, ma farò capo spesso allo stand degli amici della Double Shot (almeno finchè non si rompono le palle e mi cacciano).


Per chi non sarà a Lucca, spero che questo possa essere un buon palliativo.
Altrimenti mi permetto di suggerire qualche soluzione alternativa come guardare questo (appena uscito a noleggio), leggere questo (sì, lo so che è uscito da anni), questo (appena uscito in economica) o ascoltare questo (e sì, so che anche questo è uscito da un bel po').


Ci si ribecca da lunedì prossimo.

Rino Gaetano, quello vero



Vi prego, chi può - i
n qualsiasi modo, lecito o meno - impedisca a Giusy Ferreri di rovinare questa canzone.

demasiado corazon



Ciao, Willy!

Ipse dixit 1 - Neffa


"[...] una delle cose più drammatiche fu quando mi fecero entrare nella chat di Top Girl e fui insultato da una folla di ragazzine. Piccole mangiatrici di merendine che mi dicevano "devi morire". In quel momento capii la portata di quell'ondata d'odio nei miei confronti."

Neffa, intervistato su XL.

varie ed eventuali



Ieri sono stato per la prima volta a un concerto di
Ivano Fossati, autore che conosco pochissimo e che per quel pochissimo ho sempre però apprezzato molto.

Dopo ieri si è reso necessario e imprescindibile recuperare l'intera discografia quanto prima.
Accompagnato da dei musicisti di grande bravura - fra i quali ha spiccato per classe e inimmaginabili doti ginniche il bassista a molla Max Gelsi - Fossati ha naturalmente eseguito dei pezzi dall'ultimo album, Musica moderna, ma ha anche ripercorso parte del repertorio più vecchio, andando a ripescare l'attualissima La crisi (del '79...) e proponendo un pezzo rieseguito dal vivo solo di recente, Di tanto amore.

Non conoscevo Discanto (il video lassù) ed è il pezzo che mi è piaciuto di più: non so se ce le ho volute vedere solo io, ma è così denso di immagini noir e metropolitane che potrebbe fare tranquillamente da tema portante per un fumetto o un film. Se invece arrivo buono ultimo ad accorgermene, compatitemi.



Ho anche finito di vedere l'ultima stagione, la settima, di
24, insieme a I Soprano e The Shield la mia serie preferita di sempre.
Da qui in avanti considerate il rischio concreto di calpestare qualche spoiler, quindi procedete a vostro rischio e pericolo e non venite poi a pulirvi sul mio zerbino.

Si sarebbe dovuto trattare dell'ultimo appuntamento con Jack Bauer & c. e invece lo ritroveremo anche in un prossimo Day 8.

Peccato, perchè è apparso chiaro fin dall'inizio, in questa settima stagione, il tentativo degli autori di dare coerenza a macro e micro subplot della trama orizzontale di 24 e di farli convergere in un unico e risolutivo snodo, senza con questo rinunciare alla consueta eruzione di colpi di scena: il ritorno di Tony Almeyda (anche se l'avrei potuto intuire) e di altri ottimi personaggi dei precedenti cast (tutti tranne quell'insopportabile stronza della figlia), l'avvicinamento di Jack a Washington grazie al cambio di location e l'apertura procedural della stagione (con Jack sul banco degli imputati, vero leit motiv metaforico di tutti gli episodi: che sia giusto o meno il suo continuo ricorrere alla tortura in funzione del bene superiore, il vero problema è quello di fare delle scelte con cui si è in grado di convivere).

Anzi, proprio in funzione del calibro di botti sparati a sorpresa, scommetterei un dito sul fatto che il finale di questa settima stagione sarebbe dovuto coincidere con la morte di Jack, ma la ri-impennata degli indici d'ascolto deve aver convinto la produzione delle potenzialità di un'ennesima stagione.

update


Dimenticavo. Ho pure visto Transformers - Revenge of the fallen.
Il primo era stato una bellissima sorpresa, il secondo una mezza rovina confusa, involuta, insulsa.
Michael Bay apre il gas, ma finisce subito la benzina : due ore e mezza di film lungo e noioso che manco Ben Hur.
Tutta l'ultima parte nel deserto è girata alla grande, ma l'ora e mezza precedente è propellente puro per sbadigli a raffiche fotoniche.
In effetti, messa così, la metafora della benzina stenta, ma è anche vero che stiamo parlando di Transformers 2, quindi va più che bene.

I will survive



avevo in mente un post sugli ultimi dvd che ho visto (Amores perros, Sette anime, .45 e Sbirri), ma poi sento in radio la versione di I will survive dei Cake (che è quella che preferisco) e vien da sè il cambio di programma.

Magari ci ritorno su domani.

due modi per cominciare bene la giornata


Primo modo - conoscere per caso un bellissimo blog come Movies in frames: non servono parole per descriverlo, è tutto nel titolo e nell'immagine esemplificativa qua sopra.

Secondo modo - trovare nelle parole di un gigante quelle che non saresti in grado nemmeno di pensare:

"Perché scrivo? Per paura. Per paura che si perda il ricordo della vita delle persone di cui scrivo. Per paura che si perda il ricordo di me. O anche solo per essere protetto da una storia, per scivolare in una storia e non essere più riconoscibile, controllabile, ricattabile."
Fabrizio De André

a proposito di critica preventiva...


...se c'è un artista riguardo i cui lavori non è mai un approccio sbagliato (e fino ad ora c'ho sempre preso), questo è Capossela.
Non ho ancora preso Da solo, il suo ultimo album, ma so già che sarà straordinario.
Intanto, cliccando qua sotto, potete ascoltare In clandestinità, il primo estratto, e Il gigante e il mago (con video annesso).




Calafuria bros

Niente per cui stravolgere i propri gusti musicali, ma sono divertentissimi.





Huston, abbiamo un problema



Qua la cosa è seria. Non è proprio possibile che 'sta cosa mi perseguiti da due giorni senza che riesca a estirparla dalla testa.
Il balletto, i cori, il ritornello, tutto. Non c'è secondo in cui non mi infesti la scatola cranica.

Ho provato ascoltando un po' di Capossela, ho tentato con l'impatto più rockettaro dei Gun's, ma il contrasto non ha funzionato e ora temo che l'unica sia sganciare l'arma ti fine ti mondo e cantare a squarciagola qualcosa di Gigi D'Alessio, ma ho il terrore del devastante fall-out.
Qualcuno ha una ricetta sicura per questo genere di situazioni?

da approfondire



Non conoscevo minimamente Moltheni e questa mattina, un caro amico, mi ha suggerito la visione del video che posto qua sopra.
Non sarà il genere "metto le dita in una presa per darmi una scossa d'adrenalina", ma video e canzone mi hanno incuriosito molto.

Non mi chiedermi



A una donna come la Cortellesi potrei consegnare le chiavi di tutto ciò che mi riguarda e le permetterei di umiliarmi sia intellettualmente che fisicamente.

così, a sorpresa



Non ho idea di quanti anni siano passati da quand'è stata l'ultima volta che ho sentito questa canzone e manco ne ricordavo il titolo, ma solo il verso che parrebbe tale ai più (e quindi anche a me).
Stamattina m'è tornata in mente senza apparente motivo e poco fa, su Radio2, durante Gli spostati, rispunta fuori.
Son cose belle.

into the mind



In questi giorni è una vera e propria droga. Potrei ascoltarla in loup per 24 ore consecutive.
Non so se sia un bene o un male, ma mi va bene così.

Il primo... [catena inside]

La Ele mi coinvolge in un altro giochetto stermina-neuroni: guarda che ti succede a parlar bene delle persone. :)
L'untore questa volta è facilmente individuabile e risponde al nome di Diego Cajelli che ha preso spunto da un post commemorativo del Rrobe dedicato alla scomparsa di Andrea Corno.

Primo albo Corno comprato con coscienza:

Di fronte a una copertina del genere, anche un bimbo di 5/6 anni acquisisce immediatamente la consapevolezza di DOVERE acquistare quell'albo. Così è stato.


Primo albo Bonelli comprato con cognizione di causa:

Gli dedicai già un post apposito nei primi giorni di vita di questo blog. Lo possiedo ancora, ma non so in quale armadio, scaffale o cassettone...


Primo libro comprato consapevolmente:

Sono cresciuto fra libri e fumetti, quindi la necessità/voglia di comprarne di nuovi è arrivata piuttosto tardi, quando rimasi affascinato dal film Il nome della rosa e, scoperto che era tratto da un libro, andai immediatamente alla sua ricerca. La prima lettura fu di una difficoltà inaudita, lo riscoprii qualche anno dopo e la terza lettura da grandicello fu quella che l'ha consacrato per anni il libro cui ero più affezionato.


Primo film visto al cinema da solo:


Non l'ho mai più rivisto da allora, non ricordo una mazza, manco se mi fosse piaciuto o meno. Stetti praticamente tutto il film a osservare una ragazzina che venne al cinema a vederlo insieme agli amici che mi invitarono. Non ne ricordo nè i nome nè i lineamenti, ma ricordo benissimo le evoluzioni acrobatiche per guardarla cercando di non essere visto.


Primo film visto mentendo sull'età:

Avevo 13 anni e andai a vederlo con Roberto e Simona. Era vietato ai minori di 14 o di 16, non ricordo, ma ricordo che "mentire" sull'età non fu tanto rischioso, dato che ho sempre dimostrato più degli anni che avevo. Infatti ora ne dimostro 55/60.


Primo film registrato e rivisto, rivisto, rivisto in VHS:

Ho consumato letteralmente la videocassetta, che cedette di schianto gettandomi nello sconforto più amaro. Lo riregistrai, lo comprai (e perdetti successivamente) in originale, ma vederlo su altro supporto non ebbe mai più il medesimo sapore. Sì, son cose sceme, ma non ho mai detto di essere una folgore.


Primo 45 giri:

Lo possiedo ancora, continua a piacermi e a gasarmi parecchio e mi piace pure il pezzo del lato B, Broken wings.


Primo Lp su cassetta:

In quel periodo (1984...) era scoppiata la Civil War tra fan dei Duran Duran e fan degli Spandau. Avevo 12 anni e sapevo perfettamente da che parte stare. Mica ero un mollaccione o una ragazzina, io! Gli Spandau erano i più fighi dell'universo!

Primo Lp su vinile:

Mi piacque tanto, tantissimo e a volte lo riascolto ancora oggi. Acquistai anche i due successivi, ma poi - dopo qualche anno di silenzio - persi le tracce della Chapman e quando tornò non mi intrigò più come prima.


Primo Lp su vinile, con seguente decisione di comprare in futuro tutti i dischi del gruppo:

Li scoprii grazie ad Antonio, un compagno di liceo, ma eravamo ancora al ginnasio. E riuscii in tempi relativamente brevi - almeno per le mie modestissime finanze - a recuperare tutta la loro discografia, seppur in cd. Ho anche qualche bootleg. Nel frattempo, Antonio è diventato il mio avvocato.


Primo fumetto comprato con la decisione di collezionarli tutti:

Il n.2 di Martin Mystère. In realtà, giusto per la precisione tassonomica che mi contraddistingue anche quando la malinconia mi strozza i sospiri in gola, avevo già cominciato a collezionarlo dal primo numero, ma che mi venne regalato da mio padre. Il mio primo numero uscito, letto e vissuto in tempo reale e non una ristampa. Dylan Dog, 4 anni dopo, fu il primo fumetto che comprai dal primo numero con l'intenzione di collezionarli tutti.


Primo pacchetto di sigarette:


Ho cominciato a fumare a 17 anni, anche se per un paio di mesi tiravo il fumo senza aspirare.
Ho fumato per un annetto circa, ma mi fece smettere il mio allenatore di basket.
Ho ripreso anni e anni dopo, intorno ai 24/25 e ora fumo Marlboro Lights.



Bene, esaurita la mia carrellata-amarcord, ora è giunto il momento di nominare le 5 persone cui passare la palla, con la speranza che nessuno mi tolga il saluto.

  • Andrea (così rende il suo blog meno intellettualoso)
  • Armando (son proprio curioso di sbirciare fra i suoi ricordi)
  • Gianfranco (sì, ce l'ho sempre con te :))
  • Giulia (un tocco di femminilità non guasta mai)
  • Matteo (così aggiorna il blog, che sta a mettere muffa)

Morgan - Da A ad A


Seguo Morgan solo da quando si è distaccato dai Bluevertigo per intraprendere la carriera di solista.
Il suo primo album, Canzoni dell'appartamento, mi aveva colpito molto per l'eleganza rétro dell'approccio, in particolare al testo. Il secondo passo, da far tremare le vene ai polsi ai sani di mente, ma che solo un pazzo poteva compiere in questo piano della realtà, è stato il riuscito e appassionato remake del deandreiano Non al denaro non all'amore nè al cielo.
La notizia di un terzo album mi ha quindi stimolato all'acquisto e in men che non si dica mi son ritrovato ad ascoltare questo Da A ad A, lanciato negli ultimi giorni in tutte le radio attraverso il singolo Tra 5 min.
Diciamolo subito: Tra 5 min. è un pezzo un bel po' paraculo, che denota tutta la sua paraculaggine soprattutto se ascoltato in mezzo all'album.
E' un pezzo che mi è piaciuto molto, ma che non ha niente a che fare o quasi col mood degli altri pezzi. E' il classico singolo per stuzzicare le orecchie, che poi vengono sorprese da contrasti musicali, intuizioni e immagini di grandissimo fascino, ma che viaggiano su modalità espressive completamente diverse.
Quelle che regala Morgan sono suggestioni che nascono per accostamenti di opposti, ai limiti dell'azzardo e che vedono in Contro me stesso (ultimo pezzo della track-list) l'esempio più riuscito ed emozionante. Non è un album da sottofondo Da A ad A, ma un album da ascoltare con estrema attenzione, fatto com'è di piccole e grandi difficoltà letterarie e musicali, ma di eccezionale gratificazione emotiva.

Qua sotto potete ascoltare Contro me stesso e vederne il viedo.

ancora un valzer


Ieri sera i Neige Rouge (Mario Carta, Davide Soddu e Luca Lanza) hanno replicato la serata di qualche mese fa dedicata alla musica applicata (temi musicali di grandi film di grandi registi, da Leone a Kitano, per capirci).

Fra tante note, qualcuna era dedicata al Benzi. Questa volta il suo valzer non aveva la fisarmonica, ma il pianoforte di Mario, il sax di Luca e il violino di Davide sono riusciti a creare un'altra atmosfera sospesa fra segni diversi, fra parola, disegno e note.
Un'altra splendida emozione.

Spero, quanto prima, di poter postare il video della serata o - almeno - il file del pezzo.

la musica dell'azione definitiva


Oggi mi è arrivato l'agognato CD della colonna sonora di Miami Vice.

Michael Mann
è un geniaccio, ma arrivo buono ultimo a dirlo pubblicamente.
Con tutta probabilità è uno dei maggiori registi attualmente in attività per capacità di gestire la tensione narrativa, per la messa in scena, per le scelte di fotografia, per un sacco di cose, compreso il gusto nella scelta della colonna sonora adeguata per i suoi film.

Miami Vice è il film poliziesco/d'azione definitivo, il nuovo paradigma con cui tutto il cinema futuro di questo genere dovrà necessariamente confrontarsi, anche negandolo, ma rimarcandone comunque l'imprenscindibilità.
Il lavoro di rilettura della serie televisiva che lo stesso Mann ha creato, inoltre, è sorprendente, anche grazie all'interpretazione che Farrell e Foxx fanno di Sonny e Tubbs, i due personaggi originariamente portati sul piccolo schermo da Don Johnson e Philip Michael Thomas.

Adrenalina, testosterone, amicizia virile telepatica, amore sofferto, location da incanto, motoscafi, armi che accompagnano il ritmo serratissimo della vicenda.

Tutto questo aveva necessità di una colonna sonora che sottolineasse e accompagnasse i cambi d'atmosfera e situazione nel migliore dei modi. E Mann ha raggiunto l'obiettivo.

Tracklist

01. In The Air Tonight – Nonpoint
02. One Of These Mornings - Moby
03. We're No Here - Mogwai
04. Sinnerman (Felix Da Housecat's Heavenly House Mix) - Nina Simone

05. Auto Rock - Mogwai
06. Arranca - Manzanita
07. Ready For Love - India.Arie
08. Strict Machine - Goldfrapp
09. Pennies In My Pocket - Emilio Estefan
10. New World In My View - King Britt
11. Sweep - Blue Foundation
12. Anthem - Moby
13. Blacklight Fantasy - Freak Chakra
14. Mercado Nuevo - John Murphy
15. Who Are You - John Murphy

16. Ramblas - King Britt
17. A-500 - Klaus Badelt

Se cliccate QUA potrete farvi un'idea abbastanza precisa ascoltando i primi 30'' di ogni pezzo.
QUA, invece, una recensione ben più tecnica di quella del tutto emotiva e acritica che potrei farne io.

Ah, quasi dimenticavo: nel CD non è presente il pezzo dei Linkin Park, che regala a tutta la colonna sonora un tocco davvero suggestivo.
Qua sotto potete vedere il video.






Vinicio


Notte, pelle, cuore, stomaco, fegato, mani, buio, piedi, camminare, respirare, strade buie, sole d'agosto, luna piena, grazia, ballo, pioggia, dita, occhi, festa, dolore, sguardo, tocco, saliva, alito cattivo, terra, candele, lampioni, insegne, nebbia, voce rauca, lacrime, famiglia, amici, matrimonio, passato, ricordi, nave, quartiere, birra, peccato, pugni, amore, sassi, indirizzi, parole, cosce, padre, cani, abbraccio, vecchi, morte, campane, profumo, finestre, incanto, stanze, bottiglie, circo, lenzuola, pigrizia, sigarette, scrivere, furore, parole sottovoce, bar, risate, denti, automobili sole, vanità, scarpe, pianoforte, fratello, sogno, baci, cinema, calci, solitudine, addio, casa, bicchieri, ridere, volti, ferrovia, canto, fuga, ritorno, dannazione, braccia, gocce d'acqua, fuoco, ore, posacenere, stelle, piaghe, fede, ragazzi, soldi, tasche, pazzia, tempo, lamento, raccontare, motel, vetrine, sera, ombra, tacchi, sapore, vento, gioia, portone, scale, fiore, domani, fortuna, dimenticare, vagabondo, fantasmi, mare, gonna, passione, lampada, schiena, pizzi, sangue, donne, sudore, litigio, musica, anelli, felicità, estate, tristezza, partire, rancore, nuvole, quiete, soffio, pasticcini, locali, taxi, lingua, sud, neon, sale, nero, fiato, silenzio, letto, botte, vino, persiane, freddo, branda, sabato, attesa, odio, vortice, illusione, rosario, nostalgia, pancia, cantina, lampi, lettere, mattino, viscere, rose, volto, inchiostro, cielo, passi, bocca, ferro, sospirare, nascere, silenzio.





grazie a Denis, dal cui blog ho sottratto l'illustrazione che ritrae Vinicio Capossela.