Mantova

08:59 [emo] 8 Comments


Parto stanotte, da domani pomeriggio a domenica sarò lì.
Chi va, batta un colpo e magari ci si riesce a vedere!

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nel frattempo, varie ed eventuali

14:46 [emo] 2 Comments


Appena mi torna la voglia, riprenderò ad aggiornare il blog in maniera più continuativa e con meno verve segnalifera.

Per adesso mi limito, intanto, a godere come un mandrillo per la
sfilza di oscar inanellata da Non è un paese per vecchi, che è già il mio film preferito dell'anno senza ancora averlo visto.

E poi, soprattutto, ho trovato parecchio stimolante ed interessante la serie di considerazioni che
Paolo Interdonato sta sviluppando sul suo blog riguardo i luoghi comuni alla base della percezione del fumetto.
I primi interventi, dedicati al fumetto come linguaggio, al fumetto come arte e al fumetto come letteratura disegnata, potete trovarli qui, quo e qua.

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chiuso per Roma

20:24 [emo] 8 Comments


Da domani a lunedì sarò a Roma.
Il pretesto sarà la riunione dell'Afui di domenica, ma i restanti giorni saranno dedicati ad altro.
Ci si vede la prossima settimana.

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Huston, abbiamo un problema

11:35 [emo] 20 Comments



Qua la cosa è seria. Non è proprio possibile che 'sta cosa mi perseguiti da due giorni senza che riesca a estirparla dalla testa.
Il balletto, i cori, il ritornello, tutto. Non c'è secondo in cui non mi infesti la scatola cranica.

Ho provato ascoltando un po' di Capossela, ho tentato con l'impatto più rockettaro dei Gun's, ma il contrasto non ha funzionato e ora temo che l'unica sia sganciare l'arma ti fine ti mondo e cantare a squarciagola qualcosa di Gigi D'Alessio, ma ho il terrore del devastante fall-out.
Qualcuno ha una ricetta sicura per questo genere di situazioni?

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blog spot 14

09:51 [emo] 13 Comments



  • Marco Corona - Ci potrebbero essere mille modi diversi per affrontare i multiformi lavori di Corona, ma nessuno riuscirebbe a sintetizzarne la loro forza. Per chi non lo conoscesse, basta andare sul suo blog a solleticarsi le retine.
  • Marco Pedrana - Sul blog di Pedrana troverete essenzialmente tracce dei sui percorsi pittorici, ma è presente una piccola ma significativa (e interessantissima) sezione che soddisferà soprattutto chi cerchi qualcosa di prettamente fumettistico.
  • Marco Polenta - Biologo, mac user, grafico, disegnatore, moderatore di Graphite. Dalle sue parti pubblica una divertentissima striscia umoristica che racconta le scaramucce fra un Mac e un Pc. Gustosissima anche per ignoranti abissali come me.
  • Maria Pia Cinque - aka MP5, il sottotitolo del suo blog recita "walls paintings comics illustrations installations videos stickers badges candies and noises from Italy" e io non aggiungo altro, se non l'invito ad andarne a visitare le pagine.
  • Massimo Carnevale - Ormai hanno già detto in molti che Carnevale è uno dei migliori copertinisti al mondo, quindi mi limito a ripeterlo senza alcuna difficoltà. Sul blog trovate anche concept, matite e versioni intermedie dei suoi lavori per Eura, Vertigo e non solo.
  • Matteo Losso - Matteo nasce sulle fanzine, ma quelle di carta che erano tutta una scommessa e un gioco, serio, ma un gioco. Poi ha animato per qualche anno Amazing Comics e infine è entrato nella famiglia di editor Panini.
  • Matteo Scalera - Matita talentuosissima e folle, quella di Matteo Scalera regala ogni volta dei piccoli gioielli, che si tratti di illustrazioni o fumetti. Se non fosse abusatissimo e - di conseguenza svuotato di significato - l'aggettivo "fresco" gli si cucirebbe addosso alla perfezione.
  • Mirco Pierfederici - Disegnatore dello staff di Jonathan Steele e collaboratore di X-Comics, dotato di un segno dinamico e suadente, le cui radici in una certa scuola nordamericana sono evidenti, ma non invasive.
  • Paolo Armitano - Mostruoso, semplicemente. Senza paura di correre il rischio di usare termini troppo roboanti. Se non ci credete, guardate un po' il pò-pò di lavori sul suo blog e poi venitemi a dire se non ho ragione. Trovate ora in edicola il suo John Doe, realizzato col socio Davide Furno.
  • Paolo Raffaelli - Sbarcato da pochissimo nell'allegro e spensierato mondo dei blog fumettosi, quindi se volete farvi contagiare dalle suggestioni del suo segno e dei suoi neri, non limitatevi al blog, ma fate una visita anche alla sua pagina su DeviantArt.
  • Raul Cestaro - Insieme al fratello Gianluca, nei primi anni '90 è stato uno dei talenti emersi dalla florida scuola campana. Di strada ne ha fatta e ora è nello staff di Tex e continua ad evolvere costantemente con risultati eccellenti.
  • Riccardo Burchielli - E' in questo momento uno dei disegnatori italiani più conosciuti all'estero e negli USA in particolare, dove esce regolarmente o quasi con DMZ (testi di Brian Wood, Vertigo/DC Comics). E dire che stava per smettere di fare fumetti...
  • Rossano Piccioni - Anche lui disegnatore, si muove prevalentemente nel panorama indipendente, ma ha di recente fatto l'ingresso nello staff de L'insonne, testata sulla quale non ho dubbi potrà continuare a progredire di gran lena.

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da approfondire

09:44 [emo] 3 Comments



Non conoscevo minimamente Moltheni e questa mattina, un caro amico, mi ha suggerito la visione del video che posto qua sopra.
Non sarà il genere "metto le dita in una presa per darmi una scossa d'adrenalina", ma video e canzone mi hanno incuriosito molto.

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my own private cinema

10:37 [emo] 32 Comments

E' vero che l'impatto di una New York disabitata, silenziosa e senza le consuete luci caledoscopiche è un'emozione non da poco, ma poi - dopo l'ambientamento - la storia non parte, i personaggi risultano piatti e finti. Io sono leggenda libro era una cosa, questo filmettino travestito da blockbuster tutta un'altra.


Redford torna alla regia con Leoni per agnelli e si ritaglia un prevedibilissimo ruolo da professore universitario progressista, solo vagamente contaminato da dubbi repubblicani.
Tom Cruise ne esce benissimo, soprattutto grazie a un personaggio scritto in maniera sublime. Meno quello della Streep, ma insieme sfrizzano energia.
La storia? Niente, è un film molto (troppo) parlato, in cui si va a tesi (e finte antitesi). Senza sintesi.



L'ho visto. Tanto basta.


Già con History of violence avevo apprezzato la virata realistica di Cronenberg e con questo La promessa dell'assassino ho proprio fatto un bel salto sulla poltroncina, soprattutto grazie a un finale meno cupo/pessimistico del solito. Ambientazione pochissimo frequentata, gran polso registico, prestazione d'attori incantevole. Viggo, poi, è più fico che nel precedente con Cronenberg. Ottimo proprio.



Se all'inizio pensavo che Tony Scott fosse il fratello scemo dei due, con gli anni ho cambiato radicalmente idea, riuscendo ad apprezzare molte cose di Tony e cominciando a detestare parecchi lavori di Ridley. Pur nella grande attesa di American gangster, ero comunque piuttosto preoccupato per eventuali delusioni. E invece Scott sferra la zampata del vecchio leone, conducendo la lunga pellicola senza pesantezze, coadiuvato da un montaggio senza fronzoli e da un'ottima fotografia. Washington e Crowe, poi, fungono. Il primo in particolare, dato che il secondo scivola un po' troppo in derive da cane bastonato.

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