aggiurnamènt
18:12
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Abbiamo ripreso gli aggiornamenti del blog di Once Were Criminals.
Se ci fate un salto troverete una nuova scheda, alla quale domani affiancheremo un nuovo flashback su due dei personaggi.
blog spot 13
18:22
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- Giacomo Bevilacqua - Giovine matita di ottime speranze e in forze all'Eura, ha un tratto aggressivo e sporchissimo, ma in costante crescita e al servizio di incoraggianti trovate narrative.
- Gianfranco Enrietto - Grafico, illustratore, fumettista, character designer dall'occhio vispo e attento, pronto alle distorsioni caricatural-grottesche e alle intuizioni più realistiche.
- Gigi Cavenago - Disegnatore dello staff di Jonathan Steele, creatore grafico del Dr. Vodoo di Giovanni Gualdoni, ha un segno dai neri portentosi e in poco tempo è cresciuto esponenzialmente pagina dopo pagina.
- Giorgia Atzeni - Illustratrice semplicemente bravissima, che riesce a giocare con forme e colori con soluzioni apparentemente semplici, ma frutto di un'attenta ricerca espressiva.
- Giorgio Pontrelli - Altro disegnatore del vastissimo staff Eura, altra mano versatilissima che passa dal cartoonesco al realistico come se fosse la cosa più immediata del mondo. E' pure mio cugggino (ma non di sangue).
- Giorgio Santucci - Il disegnatore indie per eccellenza, da anni propone le sue trovate difformi con coerenza da applauso e ora sta per esordire pure in Francia. Rissosissimo.
- Giuseppe Palumbo - Sua Maestà Palumbo è da venti e passa anni uno dei disegnatori più talentuosi dell'intero Stivale, ha dispensato classe (e capacità di mettersi in discussione) da Ramarro a Tosca, fino a Martin Mystère e Tomka.
- Ilaria Grimaldi - Ottima illustratrice. Le sue scelte grafiche distorcono il reale, ma forse si limitano ad indagare oltre le apparenze, portando alla luce la natura insospettabile del quotidiano.
- Jacopo Vecchio - Disegnatore dal segno irrequieto e animato da ombre taglienti e luci mai rassicuranti. Non ha ancora pubblicato quanto meriterebbe, ma sono convinto sia solo questione di tempo.
- Lorenzo Bartoli - Direttore editoriale dell'Eura, ma anche e soprattutto sceneggiatore di ventennale esperienza. Il suo blog è interamente dedicato a brevi ma intensissimi racconti.
No country for old men - il sito
17:00
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QUI il sito e se il film non mi piacerà, darò fuoco al cinema.
piccolo nero di casa
14:36
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Poi apre il cassetto senza nemmeno sapere perché. Lo richiude e lo riapre, ma con maggior decisione e infila la mano e l’avambraccio fino in fondo, superando la prima barriera di cose inutili che vi ha accumulato negli ultimi mesi, quelle le conosce bene anche se non le butterebbe mai.
I polpastrelli indagano fra le forme lisce e ruvide degli oggetti, scorrono sulle superfici, riconoscono i materiali, altri no. I suoi occhi sono chiusi e per non sbagliare gira la testa dalla parte opposta al cassetto. Le scappa un sospiro quando il palmo della mano spinge appena su una puntina da disegno, il primo oggetto che le appare chiaro e riconoscibile.
Continua a frugare quasi nervosamente, ha la tentazione di spalancarlo quel cassetto, di estrarlo dalle guide e scagliarlo con tutto il contenuto sulla parete. Rallenta.
Respira meglio, ora che l’indice e il medio infilano un elastico rinsecchito per poi spingere su una pallottola di carta. Il mignolo è imprigionato fra le pieghe di un portafoglio e il pollice sfrega su qualcosa di metallico, poi su della stoffa.
Vorrebbe aprire gli occhi e voltarsi, ancora una volta non lo fa. Non cede, insiste e muove nervosamente il braccio e la mano, quasi a divincolarsi dalla morsa di oggetti rimestati, sovrastata dal disordine irriconoscibile.
Trattiene una risata acida al contatto con pastelli (o matite?) e un mozzicone di gomma e si morde il labbro quasi a farlo sanguinare, quando squilla d’improvviso il cellulare.
si può far qualcosa?
13:44
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Si può far qualcosa per vedere Jazz Maynard in Italia o devo rassegnarmi all'idea di prenderlo in francese?
Non lo dico solo per me, perchè almeno due copie si venderebbero. L'altra - che poi sarebbe la prima - la prenderebbe Gianfranco.
Se qualche Editore passasse di qua (e qualcuno ci passa o è passato) e si prendesse a cuore la questione, avrebbe tutta la mia sempiterna riconoscenza.
Dovesse servire qualche info in più, qua trovate il mini-sito del fumetto, qua una mini-anteprima del primo volume e qua il blog del disegnatore.
Di più potrei solo mettermi a urlare con voce rauca e baritonale e farmi venire il fischio. I baffi li ho già.
challenger of unknow
13:09
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Uno degli aspetti dello scrivere che maggiormente amo è la ricerca della documentazione utile per la storia.
Che si tratti di una storia breve o di qualcosa di più strutturato non cambia niente: amo perdermi per i dedali di internet alla ricerca di notizie, foto e immagini che possano servire alla bisogna. Internet, appunto: non riesco davvero a immaginare come potrei fare senza, come potrei fare senza considerando l'immane pigrizia che riesce a soffocarmi e che - nell'era pre-web - mi avrebbe impedito di fare le giuste ricerche nel giusto modo.
Ma per fortuna il problema non si pone: a portata di click c'è tutto, con buona pace per le banalità, i luoghi comuni e, soprattutto, la pigrizia.
Mi servono delle notizie da cui partire per farmi un'idea di un certo argomento? Ottimo, c'è Wikipedia.
Ho bisogno di foto? Niente di più facile che partire da Flickr.
Urgono filmati? E che ci vuole, basta fare un salto su YouTube.
Sarebbe comodo riascoltare una canzone per quell'atmosfera che cerco? Radioblogclub è quello che fa per me.
E' il caso di ordinare qualche monografia? IBS o Amazon sono lì apposta.
E tutto questo senza considerare il gomitolo aggrovigliato di link intermedi, forum, blog, siti e quant'altro.
Certo, è vero che il rischio di dispersività è piuttosto alto, ogni notizia raccolta deve poi essere incrociata con altre prese da altre fonti, a volte si rischia pure di stare ore a navigare con la scusa di cercare documentazione ma col risultato di stare ore (giorni?) senza scriver niente, ma si tratta di aspetti tutt'altro che inaffrontabili e che aggiungono pure un po' di sale.
Almeno fino a quando non mi verrà qualche buono spunto per una storia porno e avrò necessità di cercare documentazione anche su quello...
di paperi e briciole di biscotti
08:22
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Questa mattina presto passo in edicola per la consueta annusata fra il casino che è il settore fumetti (oddìo, già chiamarlo settore è un regalo generosissimo), dato che non riesco ad abituarmi all'idea che gli stessi fumetti che ci troverei mi arrivano comunque in libreria.
Annusa e sposta, alza e sbircia e vien fuori un volume del quale non avevo sentito parlare (un altro dei vantaggi ottenuti dall'aver abbandonato la critica e l'informazione è che le novità sono spessissimo vere novità): Vita e dollari di Paperon De' Paperoni, un'antologia delle migliori storie barksiane dedicata ai sessant'anni del papero più ricco del mondo.
Arrivo in libreria, comincio a spiluccarne l'introduzione e apprendo che si tratta praticamente della ristampa di un vecchio Oscar Mondadori, che ho sempre avuto sotto gli occhi in casa grazie a mio padre.
Da ragazzino l'avrò sfogliato e letto un milione di volte, ma sono ormai abituato alle crisi narcolettiche della mia memoria e non mi stupisco più di tanto di non ricordare apparentemente nulla.
Sfoglio così le pagine del volume, ma la memoria viene ridestata a strattoni e calci da un sonno di anni: se state pensando a magdaleine, briciole di biscotti e tazze di the, c'avete preso in pieno, quindi vi risparmio la tiritera, ma sta di fatto che - pagina dopo pagina - riemerge con prepotenza la sequela di ricordi nitidi riguardo le storie e rinuncio all'idea di continuare non solo a sfogliare, ma anche a (ri)leggerne almeno una: oggi preferisco ricordarle così come sono tornate a rivivere, magari domani (o domani l'altro o la prossima settimana o con l'anno nuovo o) le rileggerò con gli occhi di oggi.
aggiurnamènts
08:33
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Post per segnalare cumulativamente tutti gli aggiornamenti che - negli ultimi nove giorni - abbiamo inserito sul blog di Once Were Criminals.
Fateci sapere che ne pensate.
Cisponi c'è!!!
12:22
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Ciccio Cisponi è finalmente on-line!
Il mio autore preferito di sempre!
Non ero così emozionato da quando conobbi di persona il Mago Othelma.
Non cincischiate oltre e catapultatevi QUA!
ultimo cinema
08:19
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Ratatouille è un capolavoro. Un'esperienza cinematografia straordinaria, ricca di suggestioni visive, di trovate narrative, di storia. Alla Pixar hanno le palle quadre e lo dimostrano una volta di più con questa pellicola, lo dimostra soprattutto quel geniaccio di Brad Bird, che si conferma un grande rinnovatore di mondi conosciuti, ottimo interprete dell'immaginario.
Lo temevo e - in fondo - lo sapevo che Darietto Argento aveva iniziato da mò la china discendente (i tre precedenti film sono riusciti a minare ogni residua speranza di rinascita), ma con la testardaggine propria di chi ama a prescindere, sono andato a vedere anche questo La terza madre, con il quale Argento chiude la trilogia delle madri iniziata con Inferno e Suspiria).
Una pessima esperienza, il trionfo dell'umorismo involontario, un monumento al buco di sceneggiatura e un mesto guazzabuglio registico, reso funereo da una prova d'attori imbarazzante.
Bruce è sempre Bruce, ma valutare il quarto capitolo della saga di John McClane prescindendo dalla sua fisicità e dalle sue faccette sarebbe letale per la pellicola di Len Wiseman. Il film gioca per accumulo, alzando il tiro a ogni sequenza, ma perdendo sempre più progressivamente aderenza con l'icona-McClane nata nel primo capito. Si ride tanto, ci si diverte, ma non è Die Hard.
Carlo Mazzacurati è un bravo regista, che sa raccontare l'oggi attraverso prospettive non consuete e con sguardo onesto sulla realtà. Con La giusta distanza apre benissimo su uno scorcio di Nord-Est reso magistralmente da un manipolo di bravissimi attori, approfondisce, indaga, poi vira sul genere senza grande convinzione e scioglie l'intreccio in maniera davvero troppo banale. Peccato, ma grazie per Valentina Lodovini.
Dallo sceneggiatore degli ottimi film del ciclo di Bourne - Tony Gilroy - arriva questo Michael Clayton, noir tesissimo diretto con sicurezza e grande equilibrio, senza inutili fighetterie e sorretto da un'interpretazione delle migliori ultime di Clooney, alla ricerca di inedite declinazioni espressive. Grande fotografia, ottimo montaggio e un finale che - per quanto prevedibile - appare più necessario di quanto sembri.
mai più senza
10:53
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Il rosario elettronico.
Sarà interfacciabile con Google Maps per poter visitare virtualmente i luoghi sacri?
Potrà inviare sms per poter comunicare con i fratelli?
Sarà dotato di cuffie e lettore mp3 per riascoltare gli angelus di Razzi?
Avrà in dotazione il controller per giocare a Bible Fight?
Per ora è dato sapere solo questo:
Il grande successo di ROSARIOMIO, conseguito grazie alle sue qualità estetiche, tecniche ed alla straordinaria facilità d'uso, ha spinto CLARIUS a produrre ulteriori versioni di questo splendido rosario elettronico.
Accanto alla classica versione "libro" con custodia in similpelle, una edizione "lusso" con l'applicazione di una preziosa placca d'argento sul frontespizio, pensata per regali esclusivi ed importanti.
Completa la collezione una edizione "giovane" che si caratterizza per l'uso del colore e per l'assenza della custodialibro, sostituita da una tasca in materiale plastico trasparente, da portare al collo o in tasca. Il ROSARIOMIO diventa in questo caso un compagno di preghiera pratico ed economico, adatto anche per incontri all'aria aperta. E' proposto in due varianti di colore.
Il resto scopritelo qui.
aggiurnamènt
16:06
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16:06 [emo] 7 Comments
Dopo i bagordi lucchesi, si ricomincia con gli aggiornamenti al blog di OWC.
Per l'ultimo in ordine di tempo (che in serata verrà raddoppiato), dovete solo cliccare QUI.
Niente di più facile.
Lucca? una questione di facce...
08:13
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Andare a Lucca, vivere la fiera, significa entrare in un mondo altro, con regole e dinamiche tutte particolari.
E' un mondo il cui baricentro è costituito dai padiglioni e dagli stand, attorno ai quali fiumi di lettori, semplici curiosi, cosplayers e addetti ai lavori si fanno strada a fatica.
E' il mondo del "oh, ciao, tutto bene? Quanto resti in fiera? ah, bene, allora ci si vede dopo", salvo poi - sistematicamente - ripartire senza essersi visti.
Non dipende da disinteresse o - peggio - indeducazione, ma dal mero lasciarsi trasportare dalla frenesia di un lungo fine settimana in cui sarebbe comunque impossibile riuscire a incontrare in maniera decente tutte le persone che si avrebbe piacere.
E meno male che l'anno scorso la ricollocazione dello spazio fiera dentro le mura ha permesso al baricentro-padiglioni di essere circondato dai satelliti-baretti in cui anche a 'sto giro è stato facile resistere alla forza gravitazionale e di riprendersi dalla ressa dei corridoi fra gli stand.
Quest'anno è andata ancora meglio e non avere l'impellenza di dedicare i giorni lucchesi a cercare qualche editore o comunque al (secondo) lavoro, mi ha permesso di vivere la fiera con estrema rilassatezza e di godere della compagnia - ora lungo tutto il fine settimana, ora solo per il tempo di un breve saluto - di belle persone.
E' stata la Lucca delle facce.
La faccia folle di Andrea dietro allo stand a presentare il suo primo fumetto, così come quella sorridente di Sara sempre all'esordio, la faccia ganzissima e premiata dal Gran Guinigi dei Doubleshottari Alessio, Stefano e Lorenzo, quella pipobarbuta e saggia del Bot, quella con le occhiaie di Alex, la faccia con le lenti inquietanti di Elena, le facce insulari di Bruno, Bruno, Fabiano, Fabrizio e Cinzia, Massimo, smoky, Sergio, Claudio e Marco, la faccia straordinariamente disponibile con tutti di Daniele, la faccia soddisfatta e rilassata di Armando, quella a un passo dall'esordio in edicola di Andrea, quella bellissima da neo-papà di Matteo,la faccia vichinga di Davide e quella da Gran Guinigi anche lui di Riccardo, le facce scorte purtroppo solo per un attimo di sir Carlo, Carmine, Firpo, Federica, Lorenzo, Luciano e di mio cugggino - da parte di Pratt - Giorgio, le facce viste per troppo poco tempo a prescindere di Werther e Flavia, la faccia in attesa di Duccio, quella da doppio hot-dog di Riccardo, quella da 7878 di Giacomo, quella squisita di Nicola, quella difforme e da rissa di Giorgio e - infine - la faccia cui non rinuncerei mai e poi mai in una fiera, quella di Antonio.
Peccato che a questa bella collezione mancasse la faccia con la febbre di Gianfranco.
Sono stati giorni di grasse risate, tanto (agognato) relax, un mare indistinto di fumetti, una sola - ma magnifica - mostra visitata (un brivido al cuore, gli originali di Pratt visti per la prima volta), leggende urbane inarrestabili e gran poca voglia di tornare a casa.
Ma se state leggendo queste righe, da qualche parte devo averne trovato almeno una scorta minima.
back home
12:22
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Stasera - non appena il malvagio dott. Solinas mi manderà le foto - posterò qualche commentino puccettoso su Lucca.12:22 [emo] 1 Comments
Per ora, solo il frastorno del rientro e un senso di appagamento e di grande divertimento.
chiuso per Lucca
15:18
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Per chi è a Lucca, ci si vede da domani a domenica.
Le trasmissioni riprenderanno a partire da lunedì o martedì.
chi sono
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Fabrizio De Andrè
"Non mi piace l'autocommiserazione dell'artista, la sua bramosia di suscitare pena e simpatia raccontando quanto sia dura fare l'artista. E' forse più duro che lavorare in una miniera in Bolivia? Perché parlare sempre di sciocchezze, quando si dovrebbe ringraziare il signore per averti dato un lavoro piacevole? Certo che è difficile produrre parole in eterno, ma è molto più facile che produrre sudore su questa terra. Quando sento un artista lamentarsi mi vien da aprire il cassetto ed estrarre il mio revolver. Il grande problema di tutti noi è che consideriamo l'arte più di quello che effettivamente è. La eleviamo ad altezze che non le competono, a giochi ridicoli: l'arte di parlare dell'arte. Dovremmo limitarci a produrre lavoro e lasciare che siano l'applauso e l'amore della gente i migliori e unici giudici. Tutto il resto sono autocommiserazione, vanità danzante, egocentrismo, preoccupazioni inutili. L'arte non è religione, a certe altezze accusa capogiro."
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"C'era una volta... e poi un giorno... e poi quando tutto sembrava andare per il meglio... e poi all'ultimo minuto... e vissero felici e contenti (ma anche no)."
David Mamet
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