leggendo la polpa

09:33 [emo] 0 Comments


"(...) Se io mi scavo di nuovo un buco sotto terra, così come ho vissuto per tanti anni, e lì dentro faccio succedere qualcosa e ci metto tutta la poca o tanta energia a mia disposizione per renderla forte al massimo, be' questa non è una resa. Dico semplicmente che mi sottraggo a delle condizioni che mi imprigionano, che limitano la mia libertà, che mi fanno vivere nell'amarezza. Cosa che voglio evitare assolutamente. (...)".

Antonio Moresco



Sono orgoglioso dell’intelligenza di Einstein e di Omero
come mi fossero parenti,
orgoglioso che abbiano saputo capire tanto, creare così.

Mi vergogno dei canini affilati di Hitler
come fossero miei.

Tutto quel che ha fatto l'uomo mi coinvolge

perchè sono uomo anch'io.

Fossi di Andromeda me ne sbatterei i coglioni
di sapere cos'è un uomo,

di quali vette possa scalare

e di quale sia la radice del male
che gli rode l'anima
(che mi, che ti, che ci rode e consuma)


Ammesso che gli andromedi abbiano coglioni
e non si riproducano per autoimpollinazione

morendo ogni tramonto e rinascendo all’alba.


Sergio Atzeni


da Pulp n.78 - marzo/aprile 2009

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