Wolverine: Logan
Una storia liscia liscia liscia, con un intreccio sul filo dell'inconsistenza, tanto da essere più il pretesto per dei segmenti narrativi collegati quasi pretestuosamente o - nel migliore dei casi - per dei momenti di impianto teatrale.
Tre personaggi - quasi tutti sullo stesso livello - che vengono gestiti da Vaughan secondo le più consuete dinamiche del triangolo: lui, lei e l'altro.
C'è il protagonista, c'è l'antagonista e c'è il/la co-protagonista che è anche cuore della motivazione del protagonista.
Dialoghi buoni, senza inutili o troppo ricorrenti tamarrate.
Risso si smarca un po' dal suo consueto approccio anarchico alla pagina e si concentra su livelli fissi di struttura e regia, ammorbidendo e semplificando il segno, ma senza perdere in robustezza.
Un'opera che fa dell'essenzialità estrema il proprio fulcro e si affida molto - forse troppo - alla partecipazione emotiva del lettore e che vede nei bei colori di Dean White un altro dei pochi punti forti.
QUI un'anteprima del volume.
7 commenti:
Un BOOOOOHHH! per Brian K Vaughan...
Una delle cose più inutili che abbia letto negli ultimi tre anni... quasi quanto la roba che sta scrivendo Bendis tra Vendicatori e maxi saghe...
piccolo sfogo nerdacchioso! -___-°
E di Risso che mi dici?
Risso fa sempre il suo dovere!
Io lo preferisco quando non fa i super eroi.
Pure io. E tanto pure.
preso ma ancora da leggere... da quel che ho visto colori spettacolari e un risso con una struttura più "classica".
poi mi frega: risso+wolverin... manco ci penso a non comprarlo
poi mi frega: risso+wolverin... manco ci penso a non comprarlo
ho vissuto lo stesso dramma :asd:
Felice Pasqua! ;-)
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