Il piccolo volo di Leonardo
Kleiner
Flug è il nome di una piccola e intraprendente nuova casa editrice,
fondata da quell'impenitente entusiasta camuffato da brontolone che
risponde al nome di Alessio D'Uva
e che ha appena spiccato il volo nei cieli inquinati del fumetto
italiano. Kleiner Flug vuol dire piccolo volo, in lingua ti cermania.
Kleiner Flug si occuperà di un sacco di cose belle delle quali potete
farvi un'idea qui www.kleinerflug.com.
Una di queste cose belle riguarda la collana Prodigi fra le nuvole, che
sarà dedicata alle biografie di italiani illustri. Io mi occuperò - con
tutta la strafottenza e incoscienza di cui sono capace - di quella di
Leonardo da Vinci. Nientemeno.
Montgomery
Montgomery aveva i capelli leccati, come se glieli avesse messi in piega la lingua lenta e umida di bava-gel di una mucca gigante. A Montgomery piacevano le mucche per la loro placida ottusità e non gli sarebbe sembrato disdicevole tenerne una in bagno pronta per l'uso. Più che altro, non si sarebbe capacitato di come farla entrare nel suo piccolo bagno, in cui lui stesso - mingherlino e affilato - a volte faticava a non urtare gli spigoli. Era una vita così, la sua, fatta di considerazioni e pensieri sghembi. Sghembo era il pizzetto che percepiva regolare, sghembo era l'accostamento fra la camicia in flanella a quadrettini e abbottonata fino al collo abbinata alla giacca di velluto a righe. E sghembo era soprattutto il suo camminare scalzo anche d'inverno, anche se pioveva. Montgomery andava incontro alle cose senza farsi troppe domande, non lo smuovevano gli sguardi delle persone che lo vedevano come il più classico degli strambi, anche per quei pantaloni di quattro misure più grandi del necessario e per le bretellone sgargianti. Un clown senza trucco, senza nasone rosso, senza scarpe abnormi. Montgomery non si curava delle reazioni, a lui interessava solo una cosa: non calpestare l'ombra di nessuno e cercare in ogni modo di riuscire a vedere l'altra faccia della propria.
Poche news, buone news
Prima o poi dovrò decidere che cosa fare di 'sto spazio, alla deriva del web ormai da parecchio tempo.
Fino a quando la decisione non sarà presa, continuerò a usarlo solo come sponda su cui far carambolare news su Rusty Dogs.
Per esempio, è da ieri online il diciassettesimo episodio - Sarò i tuoi vermi - disegnato da Giacomo Bevilacqua, il papà di A Panda piace...
E' ovvio che sappiate tutti cosa sia A Panda piace..., mentre è facile che non conosciate Rusty Dogs. In questo caso, niente di più semplice: basta partire da QUI.
30 e 40
Ho imparato a leggere su Tex, i primi fumetti che ho collezionato sono stati Zagor e Mister No, ma il primo fumetto che ho letto dal primo numero è stato Martin Mystère, che proprio in questi giorni giunge al 30° compleanno.
E a Martin Mystère collego il momento in cui è davvero cambiato il mio modo di leggere (non solo fumetti), lo snodo tra fruizione compulsiva e necessità di capire il mondo anche attraverso la lettura. Se c'è qualcosa di me che deriva direttamente, inconfutabilmente da Martin Mystère è la curiosità nei confronti delle cose, di ciò che mi circonda, del nuovo. E a uno sputo dai (miei) quaranta, mi pare una cosa preziosa da portarmi ancora appresso.
Rusty Dogs in the real life
Lunedì 29 Agosto, h.22.00, prima uscita in the real life per Rusty Dogs.
Presentazione n.0 in occasione della terza edizione di "C.r.ê.p.e.s. Dessinées", rassegna fumettistico-gastronimica curata da Cesare Giombetti per la Crêperie Chez Victor a Cagliari.
Mi farebbe davvero piacere incontrare tutti gli amici cagliaritani (sperare in un viaggio da parte degli altri supera il mio pur onanistico ottimismo).
Verità finora indicibili saranno svelate per la prima volta.
Qualche esempio fra le centinaia che sveleremo: chi è il ventriloquo che presta la voce a Minzolini? Quale autore italiano ha realizzato il carachter design di Ratzinger? Gli occhiali di Gheddafi sono firmati Lapo Elkann?
Siccome non sono vendicativo, chi non viene vivrà dieci giorni con 45 gradi all'ombra.
campionamenti che omaggiano
Se Chris Ware avesse mai voglia di fare un omaggio a Rusty Dogs, secondo Antonio Solinas potrebbe farlo come nell'immagine qui sopra.
Dire che mi piscerei sotto dall'emozione proprio come un cagnolino in fregola è decisamente eufemistico. Grazie Antò!:)
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promemoria personali
"Perchè scrivo? Per paura. Per paura che si perda il ricordo della vita delle persone di cui scrivo. Per paura che si perda il ricordo di me. O anche solo per essere protetto da una storia, per scivolare in una storia e non essere più riconoscibile, controllabile, ricattabile."
Fabrizio De Andrè
"Non mi piace l'autocommiserazione dell'artista, la sua bramosia di suscitare pena e simpatia raccontando quanto sia dura fare l'artista. E' forse più duro che lavorare in una miniera in Bolivia? Perché parlare sempre di sciocchezze, quando si dovrebbe ringraziare il signore per averti dato un lavoro piacevole? Certo che è difficile produrre parole in eterno, ma è molto più facile che produrre sudore su questa terra. Quando sento un artista lamentarsi mi vien da aprire il cassetto ed estrarre il mio revolver. Il grande problema di tutti noi è che consideriamo l'arte più di quello che effettivamente è. La eleviamo ad altezze che non le competono, a giochi ridicoli: l'arte di parlare dell'arte. Dovremmo limitarci a produrre lavoro e lasciare che siano l'applauso e l'amore della gente i migliori e unici giudici. Tutto il resto sono autocommiserazione, vanità danzante, egocentrismo, preoccupazioni inutili. L'arte non è religione, a certe altezze accusa capogiro."
Leonard Cohen
"C'era una volta... e poi un giorno... e poi quando tutto sembrava andare per il meglio... e poi all'ultimo minuto... e vissero felici e contenti (ma anche no)."
David Mamet
Su questo cranio di scimmia. Su questo corpo di cane. Su questo modo di fare.
Zibba
Fabrizio De Andrè
"Non mi piace l'autocommiserazione dell'artista, la sua bramosia di suscitare pena e simpatia raccontando quanto sia dura fare l'artista. E' forse più duro che lavorare in una miniera in Bolivia? Perché parlare sempre di sciocchezze, quando si dovrebbe ringraziare il signore per averti dato un lavoro piacevole? Certo che è difficile produrre parole in eterno, ma è molto più facile che produrre sudore su questa terra. Quando sento un artista lamentarsi mi vien da aprire il cassetto ed estrarre il mio revolver. Il grande problema di tutti noi è che consideriamo l'arte più di quello che effettivamente è. La eleviamo ad altezze che non le competono, a giochi ridicoli: l'arte di parlare dell'arte. Dovremmo limitarci a produrre lavoro e lasciare che siano l'applauso e l'amore della gente i migliori e unici giudici. Tutto il resto sono autocommiserazione, vanità danzante, egocentrismo, preoccupazioni inutili. L'arte non è religione, a certe altezze accusa capogiro."
Leonard Cohen
"C'era una volta... e poi un giorno... e poi quando tutto sembrava andare per il meglio... e poi all'ultimo minuto... e vissero felici e contenti (ma anche no)."
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Su questo cranio di scimmia. Su questo corpo di cane. Su questo modo di fare.
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