incipit a fumetti - Torpedo 1936

19:07 [emo] 1 Comments

In realtà avevo un altro incipit per le mani, ma poi ieri ho trovato il blog indicato nel post qua sotto e non ho resistito alla tentazione di dirottare sulla prima tavola di Torpedo 1936.

I testi sono di Enrique Sanchez Abuli (come per tutte le altre storie del personaggio), mentre i disegni sono di quella sorta di monolito che rispondeva al nome di Alex Toth.
Il personaggio è caratterizzato fisicamente in maniera molto diversa da com'è poi entrato nella Storia del fumetto, avendo Toth abbandonato la serie dopo il secondo episodio per lasciare i disegni a Jordi Bernet.



Fin da questa prima pagina Abuli e Toth delineano quelle coordinate entro le quali si muoverà la serie in tutto il lungo prosieguo.


Abbiamo il teatro, la New York di metà anni '30, abbiamo le figure archetipiche di un genere - quello gangsteristico - che viene riletto in chiave grottesca e abbiamo un protagonista che già alla prima didascalia si presenta per quello che è e - soprattutto - che sarà in tutta la serie: un meraviglioso, straordinario paraculo senza scrupoli.
E col senno di poi, quanto programmatica in questo senso risulta essere tutta la prima vignetta, con quella silhouette di pistola e fondina a fare da quinta insieme al montante del letto e, in secondo piano, Torpedo che sta per fumare dopo l'amplesso).

In tutto questo - ma è facile dirlo avendo la consapevolezza del monumentale lavoro successivo di Bernet - mi permetto una bestemmia: forse lo stile di Toth non sarebbe stato alla lunga il più adeguato, ma rimane il fatto che in questa pagina il disegnatore dimostra tutta la sua sontuosa maestria nella sintesi, l'estrema misura dell'efficacia narratiiva, il fermo controllo dei bianchi e dei neri e l'ineguagliata eleganza del segno.

1 commenti:

Roberto Zaghi ha detto...

I due racconti disegnati da Toth sono nella leggenda (soprattutto il primo). Condivido però l'impressione che probabilmente Toth non avrebbe reso Torpedo alla pari di Bernet, del resto lui stesso più volte affermò di non essere in sintonia col lato più truce della serie. Mi spiace non masticare lo spagnolo perchè sul blog c'è un'intervista a Bernet che sembra molto interessante, proprio su questo tema ...