belle scoperte

10:44 [emo] 7 Comments

Lo ammetto senza imbarazzo: non conoscevo minimamente Paolo Sorrentino se non di nome, citato ogni qualvolta leggessi un articolo dedicato ai nuovi giovani promettenti registi italiani.
Sabato scorso, invece, grazie a due cari amici, ho visto insieme a loro L'amico di famiglia ed è stato amore a prima vista.

Per assecondare le mie bulimiche necessità di recuperare immediatamente quanto più possibile su un autore appena scoperto e che mi piace, ieri sera ho noleggiato gli altri due film che Sorrentino ha realizzato, L'uomo in più e Le conseguenze dell'amore.

Ho avuto conferma dell'estrema bravura del regista napoletano, che - prima ancora - è un ottimo scrittore in senso lato e un ottimo scrittore di cinema in particolare.
Tutte e tre le sceneggiature declinano in varianti minime e più accentuate la figura del perdente, del personaggio che viene sconfitto dalla vita, tritato e schiacciato, ma anche complice della propria disfatta e consapevole dell'impossibilità di riscatto.

Ma - si diceva - Sorrentino è un regista e mi ha incantato anche per l'abilità nel costruire la scena sotto il profilo meramente drammaturgico, così come sotto il profilo formale, non rinunciando a scovare l'angolazione d'inquadratura o il movimento di macchina più congeniale (e spesso originale o non convenzionale) per raccontare al meglio le diverse vicende.

Come non riconoscere, poi, l'intelligenza nello scegliere gli attori, le facce, i corpi cui affidare i ruoli? I volti di Toni Servillo e Giacomo Rizzo mi si sono impressi nelle retine (e anche più a fondo, fra i due polmoni) in modo assolutamente indelebile.
Due attori - senza nulla togliere agli altri (bravissimi) di ognuno dei tre cast - che reggono la scena, reggono i silenzi, reggono primi piani lenti che - per altri - sarebbero potuti essere letali e impietosi.
Ma - soprattutto - Servillo e Rizzo consegnano alla memoria dei personaggi indimenticabili, resi con grandezza non solo nelle loro caratteristiche più evidenti e macroscopiche, ma anche e prevalentemente in quelle sfumature, in quei silenzi, in quegli sguardi e in quelle piccole espressioni impossibili da prevedere, ma necessarie, emotivamente irresistibili.

Qua sotto potete vedere i trailer di tutti e tre i film di Sorrentino:

L'uomo in più



Le conseguenze dell'amore



L'amico di famiglia


7 commenti:

PopArtDejaVu ha detto...

Non ho ancora recuperato il terzo, ma i primi due sono tra i miei film preferiti degli ultimi anni. L'uomo in più lo trovo fenomenale, le conseguenze dell'amore forse un tantino meno (è più maturo sicuramente sotto il profilo della regia e della sceneggiatura, ma forse meno viscerale). Recupererò il terzo quanto prima.

[emo] ha detto...

"L'amico di famiglia" è quello più interessante sotto il profilo squisitamente formale e delle intuizioni visive. Senza dimenticare la bravura immensa del protagonista. Sappimi dire!

Luc ha detto...

Per la cronaca e per tua info, "L'amico di famiglia" è girato quasi tutto fra latina e sabaudia, con l'architettura razionalista che fa da scenografia naturale al racconto. Io il film non l'ho visto ancora, mentre ho visto le conseguenze dell'amore, che è un vero pugno allo stomaco !

[emo] ha detto...

Il famoso Agro Pontino più volte citato.
Si, l'architettura è fondamentale nella creazione della migliore atmosfera del film: guardalo e ne riparleremo :)

Anonimo ha detto...

Ho amato "L'uomo in più" e soprattutto "Le conseguenze dell'amore", mentre non ho ancora visto "L'amico di famiglia". Quello di Sorrentino è davvero uno dei pochi nomi che ci fa sperare che il cinema italiano possa avere un futuro...

[emo] ha detto...

@andrea> spero che anche tu tornerai da 'ste parti a dirmi che ne pensi de L'amico di famiglia. :)

aladar ha detto...

Servillo è semplicemente il miglior attore italiano.
Se solo Kim Rossi Stuart facesse scelte artistiche migliori...

E di Andrea Renzi che mi dici? Attore bravissimo e sottoutilizzato a pare mio.

Sorrentino e Crialese sono gli unici che possono portare aria fresca al cinema italiano.